Progettare un locale ubicato nel centro storico del paese non è semplice. In primis, perchè c'è la difficoltà legata alla modellazione delle volte, spesso irregolari nelle loro molteplici combinazioni (non tutte si riducono infatti alle forme classiche, ossia alla volta a crociera, a stella, a padiglione, etc. molte sono la conseguenza della loro fusione, come nel seguente caso), per non parlare poi del fatto che spesso le pareti non sono mai perfettamente a "squadro"; a questo poi si aggiunge il problema delle dimensioni, per le quali spesso i locali si presentano molto piccoli (in questo caso 28mq) e quindi mal si prestano ad una agevole gestione delle viste prospettiche. Se poi consideriamo l'altro problema legato a come cominicare il progetto al cliente affinchè lo stesso abbia ben chiara l'idea di come possa venir realizzato, allora a quel punto la questione diventa veramente una sfida. Il seguente caso ne dimostra un esempio. Siamo nel centro storico di Martina Franca in via Giannone, n.7, a piano terra; qui la volta è la risultante di ben 5 volte, benchè 3 di esse siano riconducibili ad un unica volta, di tipo composita (in questo caso, detta "volta a botte lunettata": vedere l'immagine wireframe successiva). Superato l'ostacolo della modellazione 3D delle volte, il resto diviene abbastanza più semplice nell'ambito della progettazione, dal momento che si ha ben poco da progettare, date le dimensioni del locale. Tuttavia la complessiatà riappare nel momento in cui c'è da assegnare i materiali. Qui bisogna fare attenzione a che i nuovi materiali siano compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del manufatto antico (stiamo parlando infatti di un immobile ubicato in una zona del centro storico fra le più antiche, la cui datazione può risalire addirittura al 1600, se non prima). Va da sè che il pavimento verrà realizzato in chianche di pietra locale con apparecchiatura ad incertuum, l'intradosso delle volte verrà lasciato con pietre a faccia a vista e le fughe dei conci stilati con malta a base di calce aerea (come vuole la tradizione locale). Per questioni prettamente igieniche, ma anche per coprire delle parti di muratura mal apparecchiate e quindi prive di alcun pregio (come per le lunette delle volte e per le pareti ad esse sottese), le pareti di tamponatura delle volte verranno intonacate semplicemente con malta di calce aerea di colore bianco. Per il bagno invece, essendo lo stesso un "fatto nuovo" per la storicità del locale (un tempo infatti non esistevano i bagni), qualche deroga ci è concessa; allora si prova a sperimentare qualcosa di nuovo, in termini di materiali da utilizzarsi, pur non discostandoci dall'obiettivo di mantenere un "taglio rustico" o "evocativo nei confronti della storia" all'intero ambiente. Per questo, l'uso della ceramica per il bagno, non può che passare per le classiche ceramiche di un tempo, ovvere quelle dei ceramisti della costiera amalfitana, di Grottaglie e, perchè no, della Sicilia (perchè non dimentichiamo, che un tempo, questa zona apparteneva anch'essa al Regno di Napoli e poi anche a quello delle Due Sicilie). Acclarato questo, il resto della progettazione si affida all'utilizzo di elementi semplici realizzati con materiali originali, mediante l'applicazione di due grandi insegnamenti quello dell'architetto fiorentino Michelucci, in tema di "sincerità costruttiva", e quello di Aldo Rossi, in tema di "archetipi"; in altre parole, non bisogna inventare nulla, bisogna solo saper scegliere come con gli ingredienti di un piatto, da parte del suo chef.
il locale: PRIMA (Stato di fatto)
Il locale: DOPO (Stato di Progetto)
Alloggio mono-stanza: soluzione "open space" con soggiorno, angolo cottura e zona letto (quest'ultimo, al limie, separato solo da una tenda, com'era consuetudine un tempo: il tessuto funge da tramezzo).
Stanza da bagno (con recupero di nicchie esistenti nella muratura)